Mappa del mercato display 2009
A distanza di due anni dal mio post dove cercavo di disegnare la mappa del mercato display italiano, provo a pubblicare un aggiornamento al 2009. A differenza dell’altra tabella dove una buona parte dei dati nasceva da analisi del bilancio 2006 delle aziende, questa è fatta sull’anno in corso, quindi basata solo sui “pare che..”.
I dati non tengono conto del mercato search, ma assommano tutto il resto. Il mercato “non search” stimato da nielsen per il 2009 è di circa 240 mln di euro (gli ultimi 3 mesi dell’anno sono una mia proiezione con la crescita media del 2009).
Quindi la tabella sembra coincidere abbastanza bene con i dati nielsen a differenza dell’altra volta.
Ci sono ovviamente moltissime cose da capire: una di questa è questo enorme fatturato presunto di SeatPG ( si narra di più di 100 mln) che ovviamente qui non è considerato (e che forse non è da considerare display). Molti editori hanno inoltre incapsulati nei loro ricavi anche una parte di search difficile da stimare. Zanox e Tradedoubler e CPX sono considerati in “altri”: la difficoltà della stima nasce anche dal fatto che una parte dei loro banner sono poi “rivenduti” nell’invenduto delle altre concessionarie con il rischio di contare il fatturato due volte.
CONSIDERAZIONI: Non c’è ancora nessun fenomeno di concentrazione, ma anzi gli attori sono in aumento e c’è una certa frammentazione. I primi cinque player di mangiano appena il 50% del totale, mentre in una situazione di concentrazione dovrebbe essere l’80%. I player che stanno crescendo piu della media sono MSN, e sopratutto Libero (grazie ai favolosi xxxxxx del xx% che retrocede). In questi tempi di crisi pare vada bene anche Manzoni ed in generale i quotidiani (websystem, rcs).
Tra gli affaticati c’è Leonardo/Intelia che pare sotto ristrutturazione dopo l’addio di Valente, e TiscaliADV con la perdita della concessione di ANSA e di Davide Mondo. Anche Conde nast è in ristrutturazione.
Tra gli emergenti, oltre ovviamente a Banzai, c’è la nuova concessionaria “MediaMond” che unisce mondadori e mediaset che potrà sicuramente crescere sopra la media visto il grande valore inespresso che c’è dentro.
Probabilmente molti dati sono errati, mandate le vostre stime grazie!!!
Articolo molto interessante grazie !
Comunque trovo che in Italia la situazione sia ancora poco definita, ci vorrà molto tempo prima che il mercato si “assesti” di conseguenza ci sono ancora possibilità sfruttabili da potenziali nuovi competitors.
Aggiungo una nota su JuiceADV, che essendo diventata la concessionaria per il display del gruppo Triboo credo che potrà crescere molto nei prossimi mesi.
@ Luca -> Juiceadv nel 2008 (dati bilancio) stava intorno al milione. Sul 2009 non ho visibilità.
Certo, se queste sono le cifre… non è che proprio si possa parlare di un gran mercato.
Già solo il fatturato consolidato del gruppo Ferrero nel 2008 è un ordine di grandezza superiore (6.214 milioni di euro).
Interessante la presenza di player televisivi (RAI/FOX/MEDIASET), manca SKY (Sky.it e ebay.it ) che probabilmente qualche miglioncino lo fattura.
mi dicono dalla regia che i fatturati dei primi 5 sono da aumentare (MSN in particolare)
@Gmarco – Occhio che ci mischiano sempre i ricavi del search. Aumentare i 5 grandi vuol dire andare sopra le stime di nielsen globali, che sono fatte con i dati comunicati delle grandi (improbabaile). per le piccole e medie (salvo yahoo e adlink) ci metto la mano sul fuoco.
Però può essere che MSN abbia superato Virgilio
ma siete sicuri che il futuro del web sia basato sulla raccolta pubblicitaria?
Seat PG ha fatto online 113mni di euro nei primi 9 mesi (+30%) e chiaramente non si tratta di display ma di business delle directory o almeno in gran parte, dato che ci sono anche servizi di google che seat rivende.
Confermo che nei primi 5 ci sono alcuni numeri bassi e nei restanti mi saltano all’occhio alcuni troppo alti. Purtroppo chi sa i numeri reali è proprio chi non li può dire.
@Luca Lani : Riguardo a JuiceADV, avevo letto un articolo che avrebbe chiuso il 2009 a 3 milioni di euro. Fonte Netforum distribuita allo Iab.
e magari, per numeri reali, cerchiamo di intendere soprattutto quelli puliti, cioè al netto dei contratti barter e delle fatture infragruppo, perchè troppo spesso questi dati, del tutto fittizi, vengono inclusi nei numeri ufficiali tanto per pompare un po’…
@gibbo: concordo !
@maria: è vero che il mondo vorrebbe passare dal free al pay in tanti settori; ci riesce la TV puntando sui tematismi e la long tail (che sulla TV è una tendenza in atto da decenni). Su Internet i contenuti/servizi a pagamento non è che vadano male, anzi sono convinto che grazie ai nuovi sistemi di micropagamento che sono la grande barriera allo sviluppo del mercato pay su larga scala (vedi il mercato degli SMS nel mobile), si vedranno grandi cambiamenti ed il consolidarsi del modello freemium (che in realtà è già il più diffuso).
@Maria, credo di si, ovviamente la distribuzione di contenuti a pagamento si svilupperà, ma comunque la raccolta pubblicitaria rimarrà mezzo di sostentamento della rete per diversi anni
questo è uno dei motivi che mi spinge a sviluppare il metodo del CSPR ^^
Per Seat a quanto pare qualcuno pensa che quei 100 e passa milioni non basteranno a salvarla…
Websim – 19/11/2009 10:42:12
SEAT -5,2% Kepler prepara la corona di fiori: target a zero
Seat scende del 5,2% a 0,1779 euro. Il titolo è oggi, suo malgrado, protagonista di una novità assoluta per la Borsa italiana: quella di una casa di brokeraggio, la francese Kepler specializzata in società di medio-piccole dimensioni, che assegna un target price pari a zero.
E’ un modo tecnico, freddo e burocratico per dire che la società delle Pagine gialle non sfuggirà al fallimento. La raccomandazione è confermata reduce, non viene neanche abbassata a sell: evidentementeci sarà ancora una lunga agonia.
Il precedente target price non era lontano, 0,01 euro, ma quello deciso da Kepler è un “taglio” del 100%.
Seat capitalizza 362 milioni di euro e ha un debito netto di circa 2,7 miliardi di euro.
cito, dal pezzo di Repubblica di oggi sulla decisione di G News di limitare gli articoli gratuiti, una frase attribuita a Murdoch e indirizzata a Google News, ma che potrebbe benissimo essere “riadattata” per definire la situazione (almeno italiana) tra editori e concessionarie di pubblicità (basta sostituire la parola “concessionarie” ad “aggregatori” e il senso è compiuto): “I creatori dei contenuti sopportano tutti i costi, gli aggregatori godono dei benefici. E questo, nel lungo termine, è insostenibile”
avete qualche stima su chiusura? che si dice?
Intervista su Il Sole 24 Ore dell’ad di Seat:
[…Cappellini indica i ricavi dell’online pari a 200 milioni eu nel 2009 e un obiettivo di passare dal mix attuale carta/internet a 80%-20% ad un mix carta/internet 50%-50% nel 2013.]
Come si è chiuso il mercato display 2009 e l’adv in generale? Qualcuno ha i dati definitivi?
Ciao Luca,
E’ passato un anno dal tuo post, magari si riesce tutti insieme a riaggiornare la classifica con i dati 2010.
Qualcuno ha letto il report di simply? Che ne pensate?
Credo di non violare alcun segreto (l’accesso mi pare libero) se metto il link, viceversa prego Luca di oscurare il mio post.
https://advertiser.simply.com/it/company/Market-Report–November2010.pdf
Ciao Paolo, mi sembra presto dato che il 2010 non è ancora finito. Ho sentito di un certo rallentamento in questo autunno dopo 9 mesi ottimi in cui la media sembra essere del +20%. A gennaio ci riproviamo…