Adsense: i ricavi vanno giù
Che succede ad Adsense?
Molti siti, anche importanti, si sono sempre piu affidati ai ricavi del popolare programma di Google. Ma da un anno a questa parte le cose non vanno molto bene.
Qui sotto un grafico di mia elaborazione sui dati degli ultimi 12 mesi con il ricavo medio netto a click da vari siti abbastanza grandi di cui ho i dati.
Come si vede c’è una evidente parabola discendente. Quindi, non solo non c’è nessuna crescita, ma il click viene pagato sempre meno all’editore, per circa un -15% negli ultimi 12 mesi. A questo si somma il crollo del dollaro che negli ultimi 12 mesi ha perso ormai circa il 15% sull’euro, e come tutti sanno Google paga gli editori in dollari ma ma si fa pagare in euro dagli inserzionisti ( be furby…. 😀 ).
Il mix delle due cose è micidiale e dai miei conti approssimati si parla di un -28%. Ovviamente se uno aumenta le posizioni, e le ingrandisce puo avere un Ecpm in crescita, ma questo non è un modo per fare un raffronto sensato. L’unico modo è vedere il ricavo netto a click che è l’unica variabile indipendente.
La motivazioni del basso valore dei click (oltre al dollaro) possono essere varie :
- La maggior parte dei clienti quando compra Google esclude il content network per preferire solo il search engine. Chi ha fatto campagne sa bene come nella maggior parte dei casi il rendimento del motore sia sempre molto superiore (e come dare torto a questi inserzionisti se l‘adv viene contestualizzato in questa maniera…). Quindi Google “svende” gli spazi del content network.
- Inoltre ormai c’è troppa offerta: tutti mettono decine di annunci in tutte le pagine, dal blog piu piccolo sino al Myspace di turno. Questo inevitabilmente porta ad una situazione in cui i Bid non salgono dato che la marea di annunci (e quindi gli spazi disponibili) aumenta sempre di più.
- Ormai si possono comprare click anche a 0,03 come 3 anni fa.
- Una buona fetta di mercato e di clienti Google è dovuta ad editori stessi che comprano spazi in Google per avere traffico. Si stima ad esempio che Virgilio abbia un 10% del proprio traffico (1 milione di utenti unici) provenienti da campagne Google. E’ così molti altri grossi editori. Per stare in piedi il gioco necessita di acquistare grandi bacini di click a prezzi stracciati, trattando direttamente con i commerciali di Google.
- Potremo aggiungere, che tutto questo è anche l’effetto della mancanza di concorrenza. Se esistensse un motore concorrente che fornisse un programma alternativo…
L’effetto di tutto questo è che per mantenere i ricavi mensili invariati con un ricavo a click calante molti editori sono costretti ad aumentare ed aumentare le posizioni google. E a farle sempre piu mimetizzate nel testo, in ogni nagolo della pagina. Gli account e i commerciali di Google forniscono tutti i trucchetti per fare questo.
E l’editore in tutto questo non si rende conto che come un cocainomane in astinenza sta aumentando sempre piu la dose giornaliera, diventanto sempre più dipendente.
E se un giorno il dollaro perdesse il 50% del suo valore? E se gli utenti si stufassero di cliccare in link fasulli nascosti nel testo?
Grazie a dio non abbiamo mai basato il nostro business su questi progammi, e ad oggi incidono meno dell’1% sui nostri ricavi. Ma per alcuni grossi player che basano tutto su adsense l’impatto potrà essere notevole. Conosco player che fanno anche un milione di euro con Google. per capirci…un calo del dollaro del 15% “costa” ben 150.000 di minor ricavi!!!
Un’altra gatta da pelare per molti editori in questo 2008 che non si presenta per nulla facile!
QUalche giorno fa, in un post sul network metafora, avevo espresso -piu’ alla buona- le stesse perplessità su Adsense… concordo in pieno con la tua valutazione.
la cosa abbastanza allucinante è la furbata ‘compra in euro’, ‘ ti pago in dollari’…
@morbin : la società che vende adv è google irlanda (quindi euro) scelta per le tasse basse (vedi post su evasione). Quella che paga gli editori è invece americana (quindi dollari).
I costi li tengono in USA dove le tasse sono alte cosi li usano per abbassare gli utili. I ricavi invece li tengono in irlanda dove le tasse sono basse.
Probabilmente hanno iniziato cosi nel 2003 e poi hanno lasciato tutto cosi perchè gli conveniva…oltre che dalle tasse anche con il cambio. In questa maniera, con il cambio, hanno recuperato un 50% di valore dal mercato europeo…vista la differenza dollaro euro.
Ciao Gianluca, l’esperimento di Metafora è molto interessante… Resto perplesso sulla frammentarietà dei blog (e non solo blog) del network e su una organizzazione commerciale che probabilmente manca… Ci puoi dire le tue impressioni?
Condivido tutto, salvo un punto.
Google non costringe ad acquistare in euro. La mia azienda, ad esempio, acquista in dollari. E le aziende inglesi, ovviamente, pagano in sterline.
Il calo di AdSense è dovuto a un fattore principale (di cui ho parlato sul mio blog a novembre dello scorso anno, ossia in tempi non sospetti).
Semplicemente è calato il CTR (ovvero il rapporto fra impression e click) sugli annunci pubblicitari di Google. In parole povere, gli utenti cliccano meno sugli annunci. La notizia è apparsa su tutte le maggiori testate giornalistiche del mondo qualche settimana fa.
Perché? Verso la fine dell’anno scorso Google ha annunciato un importante cambiamento negli annunci che viaggiano sulla Rete di Contenuto (ovvero AdSense): in sostanza i click degli utenti ora possono avvenire solo sul titolo e sull’URL dell’ad e non su tutto il box pubblicitario (come avveniva prima).
Fine dei click accidentali. Drop delle revenues. Crollo delle azioni.
Non solo. Avevo avanzato il sospetto che Google avrebbe potuto rifarsi sui publishers, in quanto a questi ultimi non è dato di conoscere il proprio revenue share. Si dice che Google paghi in media il 70% all’editore. Ovviamente non sta scritto da nessuna parte, ma 5 anni di intensa attività con Google mi fanno essere sostanzialmente certo di ciò. Ora, immaginate se i furbetti di Mountain View avessero deciso di diminuire il rev share degli editori anche di “soli” 2-3 punti percentuali…
@ Emiliano: la modifica di cui parli ha portato un drop ma sul CTR e sulle revenue globali.
Io qui verifico solo il ricavo a click. Per questo la modifica di Google non conta. Il drop di cui parli incide sul totale dei click, sul ecpm e sulle revenue. Ma non incide sul ricavo medio del click. Quello dipende solo dal prezzo a cui google vende i click, e dalla % che gira al publisher.
Se è verificato che il ricavo del click è calante, o i prezzi si abbassano, o google si è alzata la percentuale come suggerivi tu. (probabilmente entrambe le cose)
Sì, infatti la modifica impatta DIRETTAMENTE sulle revenues complessive di Google, non sul Rev per Click. La conseguenza INDIRETTA, però, è proprio sul Rev per Click del publisher. Se Google monetizza complessivamente di meno, il mio timore è che a farne le spese potrebbero essere proprio gli editori, i quali, non vincolati da alcun accordo di rev share fisso, potrebbero vedersi rosicchiata una piccola ma significativa quota di revenues.
Assodate le giuste conclusioni che hai tratto, secondo me c’è anche da considerare la stagionalità. Dopo i fuochi d’artificio di fine anno, il click medio tendenzialmente tende ad abbassarsi intorno a gennaio/febbraio, per poi riprendersi a marzo, trainato dal settore viaggi.
@ Emiliano: si forse c’è stagionalità durante l’anno. Ma passati i 12 mesi se raffronto marzo su marzo mi aspetterei che marzo 2008 sia sopra di un pò su marzo 2007. Cmq con il dollaro che va giù c’è poco da fare.
Tra l’altro mi pare preoccupante la considerazione che fai in merito alla mancanza di concorrenza. La condivido appieno. Non a caso ero e sono favorevole ad un accordo fra Microsoft e Yahoo. Spesso, purtroppo, chi non lo è si aggrappa a questioni “ideloogiche” che poco hanno a che vedere con il mercato…
Interessante, anche io nel mio piccolo ho notato una riduzione dei già magri guadagni di Adsense.
Concordo che le cause siano la svalutazione del dollaro (che non sappiamo fino a che punto arriverà), e la mancanza di concorrenza (e pure questa potrebbe durare a lungo).
Il fatto che Google incassi in Euro, ma paghi in Dollari, mi ha fatto molto ricredere sulla “democrazia” della grande G.
a me ogni anno andando verso l’inverno incasso di piu’ e veso l’estate incasso meno, quando è caldo al gente va al mare, quando è freddo naviga di piu’, possibile?
Beh Google ormai è da anni che pensa solo a fare cassa, sbattendosene dei webmaster..della democrazia (vedi accordo con cina per censurare parole chiave) a me google HA RUBATO 80 dollari con il solito trucco dei clik fraudolenti, Quindi ci vorrebbe più scelta più concorrenza..è giunto il momento di dire basta a google.