Repubblica tira m…. contro ilPost di Sofri
Il duo Zambardino-Russo ha deciso dalle colonne di repubblica di fare le pulci a “ilpost” il nuovo quotidiano di Sofri, con ben 3 articoli. Lo stile è quello solito di Repubblica: immancabilmente impreciso, a tratti allusivo, insomma poco onesto.
Fare un pezzo che ricostruisce i conti di una start-up è utile ma è decisamente poco stiloso se la start-up è un tuo concorrente e tu fai le pulci dalle colonne di un quotidiano concorrente. Allora non fai giornalismo, ma vuoi solo sputtanare un concorrente (per quanto piccolo). Se poi la start-up è partita da tre (3) mesi, è chiaro l’accanimento.
In tutti i casi, se hai deciso di farlo -perchè non hai minimanente a cuore il pluralismo dell’informazione e non vuoi dare il sostegno alle nuove iniziative-……..perlomeno fallo con cognizione di causa.
Per fare i conti si è preso un dato di audiweb giornaliero del mese di luglio e lo si è spalmato per un anno. Qui è chiara l’ignoranza:
- il mese di luglio è chiaramente uno dei mesi con meno traffico dell’anno, è DEMENZIALE (o disonesto…a scelta) spalmare il dato per 12
- Non si considera nessun trend di crescita del traffico nell’anno, eppure se in 4 mesi è passato da zero a 30.000 visite un trend ce l’ha…
- i dati di audiweb su siti cosi piccoli oscillano anche del 50% da un mese all’altro, va fatta la media di almeno 3-6 mesi. I dati sono inattendibili specialmente sulle pagine viste.
Commercialmente:
- E’ ovvio che un sito appena partito necessita di almeno 12 mesi di posizionamento commerciale da parte della concessionaria, quindi non ha senso prendere i ricavi del 4 mese di vita e spalmarli per 12. La vendita inizia per davvero dal 6 mese e i soldi cominciano ad arrivare dal secondo anno
- Non si considera il fatto che i formati aumenteranno o possono aumentare. Secondo il rozzo ragionamento del giornalista allora basterebbe triplicare i formati per triplicare il fatturato.
- Non si considerano i progetti speciali, le eventuali DEM, speciali
- Nei conti non si considerano neanche i costi della concessionaria
Fatti i conti rozzamente poi si dice che l’iniziativa è fallita, senza neanche ricordare che è OVVIO che una iniziatva del genere ha un break even al terzo anno e che se il primo anno fa 200k euro di raccolta oltre ad essere un successo è perfettamente allienata ad arrivare poco sotto al milione al terzo anno per il break even.
Non si capisce perchè dopo 4 mesi di vita ci si deve accanire contro una start-up, arrivando a dire alla fine delle argomentazioni che “la strada è molto in salita“.
Eh, sti cazzi! è piuttosto noto che una start-up ha la strada in salita, non serviva che un giornalista col posto fisso e la pancia piena ce lo ricordasse.
cit “…Il tutto con un organico di cinque redattori e con collaboratori-blogger illustri come Filippo Facci (ultimo post il 6 settembre) , Paolo Virzì (ultimo post il 16 luglio), Andrea Romano (ultimo post il 24 giugno), Giovanni Floris (ultimo post il 19 aprile)”…
questo passaggio è veramente da “st…zi”
L’analisi secondo me non è denigratoria e nemmeno condotta male. Ci sono numeri, date, fatti e fonti, ognuno può verificare, per quanto gli è possibile farlo, poi la proprietà può eventualmente smentire dicendo i suoi dati.
Pure Google trends e AD planner lo danno circa sulle 15 mila visite, e la linea non sta disegnando un bel trend.
Se così fosse 15 mila – 10 mila = 5 mila di crescita rispetto al blog di Sofri mi paiono poche, perché dietro non ci sono dei mister nessuno squattrinati ed esclusi dai circuiti mediatici, ma delle grandi penne e una grande società.
Se ha sbagliato in difetto su alcuni punti, è stato però volutamente alto con il CPM e l’invenduto, credo.
L’informazione per me non deve fare sconti a nessuno, nemmeno ai concorrenti. Eventuali problemi non si risolvono nascondendoli.
Concordo spesso con quello che scrivi, questa volta forse sei stato meno obiettivo per comprensibili affetti.
In ogni caso un sincero in bocca al lupo a Il post,
che c’è proprio bisogno di qualità in un settore pieno di blogger da pochi euro ad articolo.
@michele: non si tratta di nascondere, ma di fare le pulci con maggiore correttezza. Peraltro non ho mai visto queste persone scrivere con altrettanta precisione e solerzia dei numerosi progetti on line andati male del gruppo l’espresso che sono numerosi, e che hanno lasciato per strada centinaia di persone.
“L’informazione non dovrebbe fare sconti a nessuno”….neanche al proprio gruppo di appartenenza.
Perche Manzoni prende siti esterni in concessione? Vogliamo parlare del loro “femminile”?
Btw non ho nessun “affetto” con ilpost, che non leggo, e a cui non ho contribuito in nessun modo….solo che non sopporto di vedere sciami di menagrami (anche e sopratutto nei commenti a quei post di rep) che gufano nello sperare che ogni iniziativa nuova o “diversa” salti per aria.
e cmq una semplice comparazione su Alexa dimostra che i lettori daily sono sicuramente più di 30.000. E la curva non è in calo, anche tu guarda sempre tutte le fonti…
Concordo totalmente con Luca, l’articolo è scritto in maniera grossolana e può darla a bere ben poco a chi le statistiche *vere* del Post le ha in mano. Oltretutto concordo sul fatto dell’analisi del mese di Luglio: scrivo per il network OneBlog, e ogni anno il mese di Luglio è poco più remunerativo in fatto di visite di quello di Agosto. Espongano le statistiche per Gennaio/Febbraio, se sono così sicuri che siano al ribasso 😉
giusto commento! Quelli di repubblica parlano parlano (o scrivono?) ma, come si dice da qualche parte, il pesce puzza dalla testa..
Se posso, è più corretto dire “me cojoni”, al posto di “sti cazzi” 😉
Definire il Post un concorrente di Repubblica è un errore
@Label: spiegacelo bene una volta per tutte, come e quando si usa “me cojoni” e quando si usa “sti cazzi”
Bel post Luca, ne ho parlato pure io ma in effetti sarebbe interessante analizzare anche i dati di altri siti di news che pompano un pochino i dati aggregando…
@Luca
Penso sia consueto non dare informazioni che possono indispettire il reparto vendite, non sarà etico ma è così.
E questa limitazione che i giornalisti hanno o si autoimpongono, per me non è una giustificazione per farli tacere pure sulla concorrenza.
Se 3 diversi servizi di statistiche di 2 separate aziende mi dicono dai 10 ai 15 mila, e solo Alexa mi dice più di 30 mila (quanto allora?), considerando che Alexa è il meno affidabile e il più influenzabile, secondo me la stima di 15 non è così sbagliata.
Riguardo all’affetto mi riferivo a Banzai, se mi sono sbagliato chiedo venia.
[…] Lani dice che Repubblica.it (tramite Russo e Zambardino) tira merda a il Post perché lo vede come testata concorrente. In effetti anche a me era parso che il Post mirasse ad una fetta nel mercato editoriale degli aggregatori di notizie ansa e New York Times, posizionati politicamente verso il centrosinistra. […]
@Luca permettimi di dire che qui stiamo comunque parlando di bruscolini. Il tuo post ha il merito di essere un po’ più articolato del semplice state boni di Luca Sofri. E però qui siamo al solito dito e alla solita Luna. Viviamo un guerra di posizione di views a causa dell’arretratezza culturale e tecnologica di questo paese dove a leggere sono solo i soliti 4 gatti e qui, infatti, mica abbiamo i giganti editoriali USA o della Germania. Le nuove iniziative a che numeri possono puntare davvero? I grandi gruppi editoriali devo drogare le visite dei quotidiani online con di tutto di più (dragando a man bassa da YouTube, Facebook etc.) perché se no non ce la fanno! Secondo me oltre un certo tetto manca l’ossigeno e solo pochi ce la faranno. Aggiungo che se vedi il SEO (io faccio questo di mestiere) come il fumo negli occhi allora il disastro è servito su un piatto d’argento. Luca Sofri può smentirmi quando vuole, ma le sue ultime uscite e commenti sembrano dimostrare fastidio nei confronti proprio dell’unica arma che gli potrebbe portare giovamento. Comunque un’iniziativa in più è sempre meglio di una in meno, specie se non chiede soldi a pantalone!
Onestamente credo si dimentichi una questione fondamentale: Il Post non è un magazine come gli altri, non nasce da un’idea indipendente ma è supportato economicamente da una realtà forte. I numeri in questo caso, secondo me, non sono indicativi perchè i ricavi arrivano da altre parti non solo dalla pubblicità e dai banner (che peraltro sono spesso autoreferenziali)
[…] che son dati di Luglio (Lani, hai ragione!), OK che Il Post ha solo 5 mesi di vita, OK che a Settembre (e, solitamente, a Gennaio) i siti […]
@Veru: quali sarebbero queste fantomatiche “altre parti”?
..finanziamento pubblico…
scherzavo..